VERDE ACIDO - FALSI MITI SUL pH
L’acidità del terreno, di grande importanza per lo sviluppo vegetale, è quantificata dal pH, un parametro spesso incompreso e malamente definito.
Una proprietà dei suoli e dei terricci decisiva per lo sviluppo vegetale è il loro grado di acidità (o del suo opposto, la basicità, o alcalinità). Il grado di acidità è misurato da un parametro il cui simbolo è pH.
Chi non è cultore della materia potrebbe trovare curioso che la prima lettera di quel simbolo sia minuscola e sia invece maiuscola la seconda. La ragione è che si tratta di un simbolo duplice, composto da un "operatore" (tecnicamente, un logaritmo decimale cambiato di segno, cioè un "– log") generalmente indicato con "p" (minuscola) e da un "parametro" (una grandezza chimico-fisica: tecnicamente, l'attività degli ioni idrogeno) il cui simbolo è "H" (maiuscola, che più correttamente dovrebbe essere scritta in corsivo, cioè "H"). Nel simbolismo tecnico-scientifico un operatore deve precedere il parametro sul quale effettua l'operazione, che è la ragione per cui la "p" precede la "H". Per approfondire si può vedere, ad esempio, http://incontrialcasale.casalerosamelia.com/wp-content/uploads/2019/02/capitolo13.pdf.
H è in sostanza la concentrazione di ioni idrogeno (a rigore, la loro "attività", cioè la loro concentrazione rilevabile da un elettrodo), espressa in numero di moli presenti in un volume pari a un litro, essendo le moli delle particolari unità di misura (precisamente, una mole è un "numero di Avogadro" di molecole).
Un terreno molto acido, adatto per esempio alle azalee, può avere un valore di H attorno a 0,0001 moli per litro, per cui il pH è uguale a 4 (sono quattro gli zeri che precedono l'uno). Un terreno perfettamente neutro (né acido né basico), che va bene per le rose, ha un valore di H uguale a 0,0000001 moli per litro e quindi un pH uguale a 7 (sono sette gli zeri che precedono l'uno). Un terreno decisamente basico (alcalino), ostile alla grande maggioranza delle piante, potrebbe avere un valore di H attorno a 0,000000001 (nove zeri) e quindi un pH pari a 9. Possiamo grossolanamente considerare 4 e 9 come i valori estremi di pH per suoli adatti alla vita vegetale. Dall'uno all'altro il pH varia di 5 unità, il che significa che la concentrazione di ioni idrogeno (H) varia di 5 ordini di grandezza, cioè di un fattore 100.000, o 0,00001, a seconda di come la si vede (di qua o di là, compaiono sempre cinque zeri).
Passando dal particolare pH dei terreni al concetto generale di pH, si possono fare alcune considerazioni sulla confusione che regna perfino tra "addetti ai lavori" su questo argomento. Mi è capitato infatti di sentir definire il pH come "una scala che varia da 1 a 14 ed è simmetrica rispetto a 7": tre affermazioni, tre svarioni.
Primo. Il pH non "è" una scala, ma un parametro, o grandezza chimico-fisica. Ovviamente, "ha" una scala, ma tra essere e avere c'è una bella differenza: io "ho" una bicicletta, ma non per questo "sono" una bicicletta.
Secondo. Il pH non varia tra 1 e 14, né tra 0 e 14, come moltissimi, anche autorevoli, sostengono, forse ingannati dal fatto che gli "indicatori universali" di pH coprono al massimo questo intervallo, e che è pari a 14 la "p" del "prodotto ionico" dell'acqua (a 22°C). Il pH ha una scala logaritmica senza estremi inferiore e superiore, come indica una semplice riflessione: se si aggiunge dell'acido a una soluzione a pH 0, si otterrà una soluzione più acida, quindi con pH inferiore a 0; se si aggiunge della base a una soluzione a pH 14, si otterrà una soluzione più basica, quindi con pH superiore a 14.
Terzo. Non c'è nessuna simmetria rispetto a 7. Questo è il valore di pH corrispondente alla neutralità di una soluzione, cioè al caso in cui gli ioni idrogeno e gli ioni idrossido (o ossidrile) loro complementari (nel senso che unendosi formano la molecola d'acqua) hanno la stessa concentrazione. Forse porta a confusione la forma della più semplice "curva di titolazione" (acido forte con base forte, o viceversa), che comunque è antisimmetrica.
In definitiva, la definizione corretta di pH è "antilogaritmo decimale dell'attività idrogenionica". Può apparire un po' ostica, ma non è consentito inventarsi una definizione sbagliata in sostituzione di una che non piace.