SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE
Gli affascinanti “giardini notturni”, o “giardini lunari”, possono offrire inedite suggestioni e possedere un tocco di assoluta originalità.
Una delle tante funzioni svolte dai giardini è il refrigerio offerto dall'ombra delle piante durante le calde giornate estive. E anche l'occhio è appagato: la luce solare filtrata dalle fronde tesse trame di chiari e di scuri sui muri, sull'erba e sulle pavimentazioni Ma l'estate è anche la stagione dalle lunghe serate all'aperto, in cui è la Luna che disegna e scolpisce delicate figure fatte di luci e di ombre; e quand'ero bambino, nelle serate estive il mio giardino era tutto un scintillio di lucciole vaganti tra le foglie più basse e i ciuffi d'erba (ma è ormai raro riuscire a godere di questa meraviglia).
Quelle offerte dalla Luna e dalle lucciole sono suggestioni che possono essere ricreate da elementi luminosi, luminescenti o riflettenti introdotti in giardino da una progettazione ad hoc. Nascono così i giardini notturni o, più poeticamente, i giardini lunari. Sono giardini che, ovviamente godibili anche di giorno, vivono però soprattutto di sera e di notte, quando, se la Luna non c'è, i giardini comuni si "spengono" o sono tutt'al più illuminati da faretti funzionali alla loro mera percorrenza.
Di solito la progettazione dei giardini notturni si concentra sull'illuminazione "emissiva" (tipicamente con lampade a led), sulla colorazione chiara di fioriture e fogliami, sui profumi che si esaltano al fresco della sera, sui riflessi creati dall'acqua (si veda ad esempio l'articolo in https://www.guidagiardini.it/articoli/i-giardini-notturni), ma si tralascia spesso di osservare che, di base, occorre un minimo di ricchezza vegetale.
Un giardino minimalista o un giardino formale non sono, a mio parere, le basi ideali su cui costruire un giardino notturno, anche se esistono corpi illuminanti dal design adatto ad ambienti moderni ed essenziali. Poiché si tratta di creare atmosfere "romantiche", un classico giardino all'inglese o un cottage garden sono invece ottimi punti di partenza. Per lo stesso motivo, trovo inappropriate le illuminazioni delle chiome, troppo sfacciate, nonché troppo irrispettose della fisiologia delle piante.
I punti luce non devono per forza essere costituiti solo da lampade, ma possono anche sfruttare la combustione, con produzione di fuoco e fiamme: importanti bracieri ma anche, perché no, modesti zampironi. Le fiamme vive hanno anzi una vitalità che le statiche luci artificiali non possiedono. Inoltre, si possono sfruttare la riflessione e la fotoluminescenza. La riflessione è un effetto di impiego comune, ottenibile con piccoli specchi d'acqua ma anche con piante dai fiori bianchi o dai fogliami argentei, di cui molti si sono cimentati a stilare liste. La fotoluminescenza è invece tanto scarsamente considerata quanto grandemente suggestiva.
I due aspetti della fotoluminescenza sono la fluorescenza e la fosforescenza. Senza fare troppa scienza, si può dire, in parole povere, che nella fluorescenza la luce assorbita dalla materia viene immediatamente riemessa, mentre nella fosforescenza il tempo intercorrente tra l'assorbimento della luce e la sua emissione può essere di varie ore, così che un materiale fosforescenze può assorbire luce di giorno ed emetterla di notte. Insomma, la fluorescenza va bene per le magliette, la fosforescenza va bene per i giardini.
Esistono disparati materiali fotoluminescenti, o in forma di ghiaie o inglobati finemente in vernici o grossolanamente in bitumi, che possono creare effetti magici e spettacolari nei giardini lunari. Esistono anche nastri metallici o adesivi già trattati, che devono solo essere fissati o posati, così come vasi e fioriere fosforescenti. Ciò che si può fare con la fotoluminescenza è forse limitato solo dalla fantasia.
Cito infine un'altra possibilità di illuminazione: quella in corpi cavi, costituiti da strutture artistiche in materiale polimerico opalescente, con una o più lampade all'interno. È un effetto che ricorda quello dell'alabastro e fa riflettere su quanto sarebbe affascinante usare ancora questa pietra, presente nelle basiliche paleocristiane con la stessa funzione del vetro decorato. Nella zona di Volterra ne esistono cave a cielo aperto, che alimentano un raffinato artigianato.