I CORTILI DEI MIRACOLI
I cortili delle “case di ringhiera” possono trasformarsi in "giardini segreti" dove piante, acqua e luci giocano tra loro
All'inizio del Novecento prese piede a Milano una forma di edilizia popolare passata alla storia come "casa di ringhiera", concepita come alloggio molto economico per i ceti più umili. Si trattava tipicamente di un edificio rettangolare a più piani con al centro un cortile. Ad ogni piano un terrazzo, o "ballatoio", costeggiava il muro come una passerella, dando accesso agli appartamenti.
La ringhiera, in dialetto locale ringhera o linghera, da cui questo tipo di casa prese il nome, era il semplice parapetto in ferro di cui era dotato ciascun ballatoio. Il proprietario era unico e gli affittuari conducevano una vita largamente comunitaria, caratterizzata da molta solidarietà e scarsissima intimità.
L'atmosfera di quegli ambienti è stata magistralmente rievocata, in forma satirica, dalla compagnia dialettale I Legnanesi nell'opera teatrale Il Cortile dei Miracoli (1979).
Negli Anni Sessanta, con il cosiddetto "boom economico", le case di ringhiera conobbero un secondo periodo di grande popolarità, dovendo fornire un tetto, spartano ed economico, al gran numero di immigrati dal Meridione che costituivano la manodopera non specializzata ricercata delle fabbriche lombarde.
Le case conservarono la loro forma essenziale, con bilocali non riscaldati e servizi igienici esterni, frugali e condivisi. Nei locali non vi era acqua corrente, surrogata da una fontanella in cortile.
Negli ultimi decenni queste abitazioni originariamente modeste hanno trovato un ruolo di prestigio. Soprattutto quelle nei centri cittadini, a Milano e nella fascia urbana attorno alla metropoli lombarda, hanno vissuto la trasformazione in edifici di gran pregio. I nuovi occupanti sono benestanti che desiderano una casa al tempo stesso moderna e dal fascino d'antan, in cui gli originali bilocali sono stati accorpati in ampi appartamenti dotati di tutto il necessario e ben oltre.
Ora siamo a ciò che potremmo chiamare i "giardini di ringhiera". I cortili interni delle case di ringhiera sono infatti in evoluzione, nel loro mutamento da ambienti di servizio a spazi da godere. Il loro fascino discreto dei tempi passati viene ora arricchito da una moderna progettazione paesaggistica, che trasforma questi cortili in una sorta di giardini segreti, intimi e raccolti.
Gli elementi fondamentali del giardino di ringhiera sono le fioriere. Elementi ausiliari, ma non trascurabili, sono l'acqua, le pergole, le aiuole e l'illuminazione. Luci e ombre, in spazi che possono essere anche molto raccolti, o circondati da edifici piuttosto alti, devono essere valutate attentamente.
Le fioriere sono almeno di due tipi: grandi e profonde per la posa a terra e piccole e pensili per la fissazione alla ringhiera. Le fioriere da terra possono contenere rampicanti o arbusti di medie dimensioni, per un'espansione verticale verso l'alto. Le fioriere da ringhiera possono contenere piante erbacee da fiore o ricadenti. Entrambe concorrono alla formazione di pareti vegetali che si sovrappongono in parte alle facciate dell'edificio.
Non si deve precludere la possibilità di lasciare spazi non pavimentati, come aiuole centrali o perimetrali, da inerbire o utilizzare per la collocazione di arbusti in piena terra.
Una fontanella, un pergolato e una sapiente illuminazione, infine, possono integrare l'arredo vegetale donando all'insieme ulteriori suggestioni.