ippocastano aesculus carnea

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Buongiorno Francesco, la scelta di una pianta affascinante come l'ippocastano è senz'altro condivisibile, la pianta è stata importata dal naturalista italiano Mattioli verso la metà del 1500 da Costantinopoli ed è stata poi utilizzata nei parchi e giardini d'europa. Quest'albero è poi entrato nell'immaginario come una pianta curativa, mitica ed esoterica.

L'apparato radicale è degli Aesculus, è costituito da radici molto espanse, che formano in superficie una fitta trama. Assume uno sviluppo volumetrico molto esteso e abbastanza superficiale e, quindi, può determinare danni a strutture fisse, come manufatti in muratura e manti stradali, soprattutto se non vengono soddisfatti i suoi bisogni di acqua.
Ama terreni soffici, umidi e ben drenati è comunque una pianta che ben si adatta, suggerirei una correzione del terreno con solfato di ferro ed ammendamenti con torba e sostanza organica.
La coltivazione nella aiuola potrebbe essere possibile solamente se si prevedano contenimenti delle radici periodiche, riequilibrando la chioma proporzionalmente all'apparato radicale, come si fa con tutte le piante coltivate in contenitore.
Altre valide alternative potrebbero essere date da specie molto meno vigorose come la Lagestroemia a fioritura estiva.
Un Prunus da fiore molto bello ed usato è il Prunus Kanzan.
Un cordiale saluto
HORTI DI VEIO

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